
Ed è così che, udita l’allarmante notizia, il 27 ottobre ci siamo trovati in più di 400 per una prima assemblea con sospensione della didattica. Il 3 novembre, poi, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo iniziato ad organizzarci: una settantina di persone, un pomeriggio nuvoloso e molte idee in gioco. Ma chi siamo? Siamo studenti Lettere e Filosofia sinceramente preoccupati per il nostro futuro, che appare sempre più grigio ad ogni parola del Ministro dell’Istruzione. Ci preoccupano i tagli al diritto allo studio, la situazione dei ricercatori, l’inserimento di managers all’interno dei consigli d’amministrazione degli atenei. Noi non vogliamo le tasse raddoppiate e i prestiti d’onore, un futuro da precari, un’università che diventa azienda. Proprio per questo abbiamo scelto di confrontarci, metterci in gioco, contattare altre persone. Così è nata “Apertamente”: una manifestazione di protesta dentro e fuori dall’Università. Questa è una protesta nuova: non è un’occupazione, uno scontro frontale tra studenti e professori, ma un’occasione per mettere a fuoco i veri problemi dell’Università, vivendola come la vorremmo. E allora diamo spazio ai dibattiti, agli incontri, all’arte e alla poesia!
Dagli studenti, Paolo Casagrande e Federico Filauri
Dagli studenti, Paolo Casagrande e Federico Filauri
Nessun commento:
Posta un commento